Idee disunificanti
Matthias Spahlinger parla del compositore Hans Wüthrich
Bernd Künzig, Mathias Spahlinger
Durante le Donaueschinger Musiktage 2009 furono eseguiti per la prima volta alcuni studi per orchestra dal titolo di
doppelt bejaht composti da Mathias Spahlinger, che non prevedevano la presenza del direttore d’orchestra. Quest’opera insolita, che durava diverse ore, scritta per un’orchestra che deve organizzarsi da sola sulla base di indicazioni di esecuzione, è dedicata a Hans Wüthrich, compositore svizzero nato a Aesch. E non senza ragione. Già negli anni ’80, con
Netzwerk, egli aveva presentato un pezzo per orchestra in tre movimenti da suonare sempre senza l’ausilio del Direttore. La messa al bando del direttore d’orchestra e la liberazione simbolica dei musicisti dell’orchestra, divenuta quasi proverbiale, lascerebbe intravedere un piano politico nascosto che per un compositore impegnato come Spahlinger non può che essere, ancora oggi, un modello di confronto e rimessa in discussione. Anche al centro dell’opera di Wüthrich si trova in effetti un interrogativo che riguarda le possibilità di comunicazione della musica contemporanea.
Per Spahlinger, l’opera di Wüthrich è diventata un caso esemplare, eminente seppur sotto-stimato e poco evidenziato nell’ambito della musica contemporanea. Wüthrich e Spahlinger si sono conosciuti nel 1972 al seminario di composizione di Boswil, dove gli obiettivi e i punti di vista comuni non tardarono a emergere. Spahlinger da in questo contributo un’idea del profondo legame che lo lega all’opera di Wüthrich che lui ritiene essere l’incarnazione dei fondamenti stessi che hanno costituito La Nuova Musica. La «svolta» di Spahlinger attraverso l’opera di Wüthrich si basa in questo scritto su un dialogo con Bernd Künzig, trasmesso dal SWR2 nella serie «Composer's composer» il 17 maggio 2010.